Migliorarsi per piacere

In amore, nella sessualità, nel campo dei sentimenti la legge dell’attrazione funziona come un magnete. Il famoso modo di dire “piace alla gente che piace” è molto esemplificativo e nasconde una grandissima verità: se una cosa piace, tende a piacere di più per il solo fatto di piacere anche agli altri.

In questo dettaglio psicologico rientrano varie forme di situazioni che la nostra mente, per schemi categorici o comportamentali, ci impone: il desiderio di rimanere coerenti con le nostre scelte e difendere quello che facciamo o acquistiamo, la riprova sociale, cioè quel meccanismo di raffronto tra il nostro comportamento e quello della massa, alla quale tendiamo ad uniformarci, l’effetto alone, cioè il potere di associazione che deriva dall’essere messi accanto a una persona o un prodotto di successo (es.: il testimonial e lo status symbol).

Questi concetti sono semplici, eppure influiscono tantissimo anche quando si tratta di generare attrazione. Migliorare sé stessi per piacere a una persona, aiuta a migliorare le relazioni con l’altro sesso. Ma vale anche il contrario: migliorare le relazioni con le persone di tutti i giorni, essere positivi, simpatici, ma soprattutto curati nell’aspetto, aiuta ad aumentare la nostra considerazione presso gli altri, con l’inevitabile effetto di piacere a più persone. Attrazione in senso globale dunque.

La ricerca del piacere a tuti i costi non va vista negativamente, è un impulso molto forte, che solo le norme sociali tentano di appiattire, ma dovete ricordare sempre che alcune regole morali sono in vigore da 1000 anni, mentre l’evoluzione dell’uomo è iniziata milioni di anni fa.

Vi siete mai trovati nella situazione particolare di essere fidanzati da poco con una ragazza e di avere “improvvisamente” la sensazione di piacere di più? Bene, immagino di si. Questa situazione deriva da due fronti: un fronte interno contrassegnato dall’aumento della autostima e della volontà di piacersi e piacere, che migliora notevolmente la considerazione che avete di voi stessi; un fronte esterno contrassegnato da quei fattori psicologici sopra esposti, cioè il fatto che siccome piacete a una persona (e presumibilmente avete conosciuto il circolo di amicizie della nuova compagna) immancabilmente piacete anche all’amica della persona e ad altre persone a lei vicine.

In più – contrariamente alle credenze – farsi vedere in giro con una donna non ha i due effetti negativi che solitamente gli uomini gli attribuiscono, vale a dire “rovinare la piazza” ed “essere considerato amico”. La prima cosa che pensa una donna quando vede un ragazzo attorniato da ragazze non è che possa essere amico di tutte, ma che piaccia ad altre donne e che quelle donne stiano bene con lui, in qualunque forma.

Se poi l’uomo si presenta come un bravo ragazzo e tende a diventare amico, questo lo scoprirà lei da sola, ma l’effetto di vedere il maschio circondato da donne, credetemi, ha sempre un suo perché e una persona che piace, per questo motivo piace ancora di più.

Importante è considerare che non esiste una via magica al fascino, per migliorare sé stessi occorre prima di tutto spogliarsi delle convinzioni fintamente anticonformiste che vi siete creati, per giustificare la vostra mancanza di stile, gusto e tatto. Serve una rivoluzione: per piacere e conquistare le ragazze non occorre essere degli Einstein, ma di sicuro dovrete avere molti argomenti a disposizione per conversare. E una capacità di lavorare sui vostri difetti che presuppone un’estrema sincerità.

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