Come farsi desiderare da una ragazza

Perché una ragazza ti desideri è necessario accendere la passione. Può sembrare tautologico e scontato, ma è così.

Non esiste infatti un desiderio passivo. Certo, se sei attraente fisicamente o molto ricco o famoso, è possibile generare attrazione a distanza, ma non funzionerebbe nemmeno in questo caso.

C’è molta differenza tra il fatto che una ragazza ti trovi interessante o carino, senza nemmeno conoscerti, e desiderarti per davvero. Cioè volere stare con te e stabilire un rapporto intimo a tutti i livelli.

Senza desiderio non c’è nulla. Molti matrimoni, che pure erano partiti su ben altri presupposti, finiscono quando il desiderio viene meno. Negli USA questo fenomeno viene chiamato “la morte della camera da letto”… una metafora molto significativa che ci dice una cosa: il desiderio non è semplice da generare e da mantenere vivo, anche in un lasso di tempo molto breve, come può essere quello di una cotta estiva o di un amore ai tempi della scuola.

Essere desiderati attira e fa stare bene

C’è comunque una buona notizia: a tutti piace sentirsi desiderati e le ragazze non sono esenti da questa sensazione. Nelle fasi dell’innamoramento ci si sente ubriachi proprio per questo motivo: sapere che un’altra persona freme per noi, ci pensa, ci aspetta, non vede l’ora di abbracciarci e toccarci.

La scienza collega questa esperienza all’accoppiamento. L’istinto di conservazione della specie è così forte che prende il sopravvento su tutto, sentiamo le proverbiali farfalle sullo stomaco perché stiamo mettendo le basi per riprodurci con una persona che ci piace.

La vanità poi fa il resto. Lo puoi notare ogni giorno sui social media.

Desiderare qualcosa quindi è umano, come è umano desiderare di stare con una persona e non con un’altra.

In questa frase c’è già una parte della soluzione al tuo problema: per farsi desiderare da una ragazza è necessario desiderarla.

E che lei lo sappia.

Non esistono rituali o formule magiche che ti possono aiutare, deve saperlo. Saperlo non corrisponde a dirglielo in faccia chiaro e tondo, sbucando dal nulla, senza avere creato alcun presupposto. Esistono dei comportamenti che possono accendere il desiderio nel senso che la persona verso la quale sono diretti inizia a chiedersi “ma non è che gli piaccio?” Questa è la base di tutto come spiegato bene nel corso Super Selezione, in particolare quello avanzato.

Vediamo in anticipo alcuni dei comportamenti.

  1. Il desiderio di stare con una persona nasce dalla frequentazione. Senza questo non ci sono le basi per farlo nascere. La frequentazione può anche essere online. Capita di perdere la testa per una persona che non si conosce ma che si frequenta attraverso i social media o via messaggio.
  2. La frequentazione non può essere sporadica. Il desiderio va tenuto vivo. Immaginalo come una candela che si consuma lentamente sotto un vento incessante. Non è facile che prenda fuoco e quando si accende è sempre a rischio. Ma la candela ha dalla sua la cera che la alimenta.
  3. La frequentazione deve consentire di rompere la quotidianità. Se vuoi farti desiderare da una collega di lavoro, ad esempio, o da una collega di studio, l’occasione di frequentazione deve esserci al di fuori della routine in cui essa avviene di base. Se la vedi sempre a lezione, è importante poterla vedere al baretto vicino all’università. Vale lo stesso per una collega. Il motivo è facile da intuire: in un ambiente comune sei uno dei tanti che è difficile distinguere. In un ambiente ristretto puoi mettere in atto quei comportamenti che le fanno chiedere “ma non è che gli piaccio?”.
  4. Come spiegato nel corso base gratuito, una ragazza non è il tuo amico con le “tette”. Il desiderio per la donna è molteplice, stratificato perché, a differenza dell’uomo, mette molto di più in gioco durante le fasi dell’accoppiamento.

    Corre il rischio di dover sopportare una gravidanza sgradita, di finire tra le braccia di un uomo sì attraente ma inaffidabile. Il suo giudizio può essere “fallato” come si dice in informatica e quindi deve essere prudente.

    Per questo motivo tende a concedersi quando lo stato emotivo, quello fisico e quello mentale vanno tutti nella stessa direzione. In alcune occasioni prevarrà un elemento rispetto a un altro, per esempio il desiderio fisico di stare con un uomo rispetto al desiderio mentale di stare con un altro.

    Lei potrebbe starci per motivi ogni volta differenti. È anche da qui che deriva la proverbiale incapacità dell’uomo di comprendere una donna (o meglio: comprendere perché lei potrebbe starci). E anche l’incapacità di alcuni maschi di capire come mai una tipa così attraente possa finire insieme a uno al quale non daresti una chance nemmeno se entrasse nel cast di un film per adulti.
  5. La frequentazione quindi deve mettere in gioco i due elementi fondamentali dell’accoppiamento: la femminilità e la mascolinità. A te può sembrare di giocare una partita con lei, ma in realtà la competizione sessuale non è tra un sesso e l’altro, ma all’interno dei sessi. Per cui, darle delle esperienze da amico, quotidiane, non sortisce alcun effetto di desiderabilità perché stai facendo venire meno il presupposto della mascolinità. Ti comporti come una sua amica e finisci in zona amicizia come un sottone qualsiasi.

    Ma cosa vuol dire mascolinità? Devi stare attento a non confonderla con il maschilismo o il sessismo. La mascolinità è l’insieme delle prerogative e dei comportamenti tipici del maschio, comportamenti che lei apprezza in quanto sono alla base del desiderio e dell’accoppiamento e successivamente di una relazione stabile e duratura che consente di metter su famiglia.

    Una volta online ho letto una risposta illuminante alla domanda “perché l’hai scelto?” rivolta a delle donne sposate.

    “Sapeva aggiustare tutto”.

    Può sembrare stupido, ma anche nell’esperienza quotidiana sembra pacifico e scontato che il maschio sappia fare lavoretti con le mani, sappia usare la sua forza superiore per aggiustare qualcosa, rendersi utile in casa.

    Non è maschilista pensarlo. Come sostiene la scienza, le donne sembrano possedere una qualità che gli uomini non possiedono in questo modo, nell’interpretare in modo empatico le emozioni altrui.

    Ma al di là di tutto l’attrazione può avvenire solo in un contesto nel quale opponi la mascolinità alla femminilità e questo perché lei usa la sua femminilità per attrarti. Se ti tratta da amico te ne rendi conto subito: vai a trovarla e ti apre in pigiama o in tuta da ginnastica, in quel tipico disordine casalingo che chiamiamo comodità.

    Non è interessata a te, non sta usando la sua femminilità per innescare un tuo desiderio. Sei fritto nel 90% dei casi.

Il desiderio nasce da una rottura della quotidianità

Sentirsi speciali è bello. Se una ragazza ti trova attraente e desidera stare con te, vuol dire che ti sta scegliendo.

Non puoi generare questo desiderio nella quotidianità. Lì si formano le amicizie, i rapporti utilitaristici, ma nient’altro.

A volte però la quotidianità può essere spezzata da un qualcosa di estemporaneo, di semplice, che non necessita chissà quale organizzazione.

  • uno sguardo diverso, prolungato
  • un tocco o uno sfioramento inavvertito del braccio o di una mano
  • una conversazione più sensoriale e intima
  • un commento personale o un complimento indiretto

La soluzione è cercare di dare un seguito a questa rottura, evitando che diventi essa stessa parte della quotidianità. Se lei fa un complimento per come è vestita, lei apprezzerà e noterà il fatto che l’hai guardata con attenzione.

Ma se lei fa lo stesso complimento ogni giorno, alla fine lei toglierà peso a questa consuetudine perché ne hai fatto un elemento di routine.

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